lunedì 28 marzo 2011

Carburanti: avviata indagine conoscitiva da autorità Antitrust - Come mai non decollano i distributori indipendenti?

CARBURANTI: ANTITRUST AVVIA INDAGINE CONOSCITIVA SUL SISTEMA DISTRIBUTIVO E SULL’UTILIZZO DELLA QUOTAZIONE PLATT’S.  FOCUS SU POMPE BIANCHE.

Obiettivo: verificare congruità, adeguatezza e trasparenza dell’utilizzo dell’indice nella determinazione dei prezzi e individuare gli elementi che possono rendere più concorrenziale il mercato. In collaborazione con il Nucleo Tutela Mercati della Guardia di Finanza verranno analizzati in dettaglio ruolo, distribuzione geografica e potenzialità di sviluppo dei c.d. distributori indipendenti. Prezzo industriale dei prodotti costantemente al di sopra della media europea

Individuare gli elementi che possono rendere più concorrenziale il mercato dei carburanti e verificare la congruità, adeguatezza e trasparenza dell’utilizzo della quotazione Platt’s come riferimento nella determinazione dei prezzi. È l’obiettivo dell’indagine conoscitiva avviata dall’Antitrust, alla luce di un livello assoluto del prezzo industriale di benzina e gasolio per autotrazione che resta costantemente al di sopra della media europea.
Secondo l’Antitrust, in un mercato oggettivamente oligopolista come quello dei carburanti, recentemente sembrerebbero emergere fenomeni che potrebbero accrescere la concorrenza, come l’espansione della modalità di vendita self service a prezzi inferiori rispetto al servizio e l’abbandono da parte delle società petrolifere dei prezzi raccomandati unici per tutto il territorio nazionale a favore di politiche di prezzo articolate. Soprattutto, si sono sviluppate le pompe bianche in grado di influenzare gli equilibri tradizionalmente esistenti tra le società petrolifere, con prezzi di vendita particolarmente convenienti rispetto a quelli praticati sugli impianti di distribuzione tradizionali.
L’Autorità, in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza che ha costruito una prima banca dati, ha quindi deciso di fotografare numero e distribuzione geografica dei c.d. distributori indipendenti, analizzare le possibilità di una loro ulteriore diffusione e la presenza di eventuali ostacoli al loro sviluppo.
Per l’Antitrust, vista la funzione di stimolo concorrenziale svolta dalle pompe bianche, occorre individuare con precisione i meccanismi di pressione competitiva attivati nei confronti di quelle colorate e le pre-condizioni strutturali necessarie al loro sviluppo (ad esempio prossimità di raffinerie o depositi costieri). È inoltre necessario comprendere quanto siano affidabili, strutturati e sviluppati i canali di fornitura delle pompe bianche: il rischio è che le società petrolifere, che rappresentano insieme ai grossisti i fornitori delle pompe indipendenti, peggiorino le condizioni di fornitura praticate, recuperando sul mercato all’ingrosso i margini persi al dettaglio per effetto della pressione concorrenziale.

Roma, 28 marzo 2011

lunedì 21 marzo 2011

Robinson List II: il Garante della Privacy obbliga la comunicazione formale del Registro delle Opposizioni!

Telemarketing: le società telefoniche informino gli abbonati
Le società telefoniche dovranno informare i nuovi e i vecchi abbonati sulle nuove modalità da utilizzare per non ricevere telefonate pubblicitarie.
Lo ha stabilito il Garante per la privacy con un provvedimento, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La nuova normativa sul telemarketing prevede, infatti, che gli abbonati che non desiderano ricevere telefonate promozionali debbano iscrivere la loro utenza telefonica nel Registro delle opposizioni, entrato in funzione il 1 febbraio scorso e gestito dalla Fondazione Bordoni.
E' dunque necessario che gli operatori informino gli utenti della nuova modalità da attivare per non essere disturbati. A tale scopo il Garante ha messo a punto i due modelli di informativa che le società dovranno utilizzare e nei quali vengono specificati i cinque modi per potersi iscrivere al Registro (per posta, tramite numero verde, via mail, via fax, direttamente sul sito web della Fondazione Bordoni.
Il primo modello riguarda i nuovi abbonati alla telefonia, fissa e mobile, e coloro che cambiano operatore richiedendo la cosiddetta "portabilità del numero". Il modulo dovrà essere fornito al momento della stipula del contratto, oltre che inserito nei siti web degli operatori telefonici. Consentirà‚ anche di decidere se comparire negli elenchi telefonici ed eventualmente con quali dati (ad. es. solo con il cognome e l'iniziale del nome).
Il secondo modello é relativo ai vecchi abbonati e dovrà essere inviato alla prima occasione utile di contatto (rendiconti, fatture, altre comunicazioni di servizio) oltre che essere inserito nei siti web degli operatori. Il modello dovrà specificare che l'abbonato ha sempre diritto di cancellarsi in ogni momento dagli elenchi telefonici.
Rispetto a quelli attuali, i prossimi elenchi telefonici dunque non recheranno piú il simbolo grafico della cornetta con il quale venivano individuati gli abbonati che avevano acconsentito a far utilizzare la loro utenza per chiamate commerciali. D'ora in poi, infatti, non dipenderà dal simbolo la possibilità per le aziende di usare i numeri telefonici per fare marketing telefonico, ma dalla iscrizione o meno delle utenze al Registro delle opposizioni.
Il mancato rispetto delle prescrizioni del Garante comporta sanzioni da un minimo di 30mila ad un massimo di 180mila euro, che potranno raggiungere, nei casi piú gravi, i 300mila euro.
Roma, 11 marzo 2011

mercoledì 16 marzo 2011

Autorità Antitrust apre istruttoria contro Poste Italiane per abuso di posizione dominante

COMUNICATO STAMPA
SERVIZI POSTALI: ANTITRUST AVVIA ISTRUTTORIA NEI CONFRONTI DI POSTE ITALIANE SPA PER POSSIBILE ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE
Il procedimento dovrà verificare se la società abbia ostacolato l’azienda Selecta a favore della controllata Postel.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 9 marzo 2011, ha deciso di avviare un’istruttoria (cliccare qui per leggere tutto il provvedimento) nei confronti di Poste Italiane SpA per verificare se la società, con i suoi comportamenti, abbia ostacolato, a vantaggio della propria controllata Postel, la presenza sul mercato dell’azienda Selecta. Sia Postel che Selecta operano nel settore dei servizi di intermediazione tra i clienti-mittenti e il fornitore del servizio di posta massiva, cioè Poste stessa: in sostanza le due società svolgono attività, per conto della clientela, di ricezione dati/stampa/imbustamento, affidando poi il recapito a Poste.
Secondo il provvedimento, notificato oggi nel corso di alcune ispezioni condotte in collaborazione con il Nucleo Tutela Mercati della Guardia di Finanza, Poste Italiane, in una fase di liberalizzazione del mercato, potrebbe aver abusato della propria posizione dominante detenuta nel settore dei servizi di recapito di posta massiva, ponendo in essere condotte finalizzate ad escludere dal mercato Selecta in quanto concorrente di Postel. In particolare Poste, con questo obiettivo, avrebbe repentinamente cambiato strategia nella richiesta di pagamenti a Selecta per il servizio di recapito: dopo avere consentito nel tempo la creazione di una esposizione debitoria di Selecta pari a 65 milioni di euro nel 2008 e a 72,3 milioni di euro nel 2009, avrebbe richiesto, a partire da settembre 2010, un piano di rientro, pena la mancata erogazione del servizio di recapito della posta massiva (bollette, fatture commerciali etc.). Inoltre, Poste Italiane avrebbe richiesto il pagamento contestuale dei servizi, a fronte di precedenti condizioni contrattuali che prevedevano un termine di 75 giorni, in alcuni casi dilazionato. Nessuna modifica nei pagamenti sarebbe stata invece praticata a Postel. Una simile condotta, se provata, comporterebbe un vantaggio per la stessa Poste Italiane che acquisirebbe, tramite Postel, la quota di mercato attualmente detenuta da Selecta, con possibili riflessi sulle condizioni dell’offerta: gli utenti del servizio di posta massiva vedrebbero ridursi la possibilità di rivolgersi ad operatori diversi dalla società integrata nel Gruppo Poste Italiane.

Roma, 14 marzo 2011

martedì 8 marzo 2011

Iscrivetevi alla Robinson list (italiana)...!

Forse pochi lettori conoscono il suo nomignolo ('Robinson'), utilizzato in tutto il mondo per indicare quella lista di persone che non intende essere raggiunta da comunicazioni di natura commerciale non autorizzate...
Ebbene, da più di un mese (precisamente dal 31 gennaio sorso), tale lista è divenuta operativa anche da noi, in virtù del D.P.R. n.178/2010, ma ben pochi cittadini ne conoscono l'esistenza, atteso che, in poco più di un mese, solo l'1,4% degli utenti iscritti ad elenchi telefonici (fonte: il Sole24Ore del 03 marzo scorso) si è iscritto, aggiungendo un ulteriore, grande regalo alle aziende commerciali... dopo l'esistenza stessa della lista, che funziona con il c.d. sistema dell'opt-out. Questo è infatti il sistema per il quale non è l'Azienda a dover chiedere (o verificare) preventivamente un'espressa disponibilità da parte del privato a ricevere proposte commerciali, bensì è il singolo utente che deve iscriversi in una lista per comunicare la sua espressa volontà di NON voler ricevere seccature telefoniche, via fax, mail ecc. ecc. In pratica, è come se doveste iscrivervi in una lista nella quale comunicate che non autorizzate nessuno a citofonarvi o telefonarvi ad ogni ora del giorno o della notte; il principio ispiratore dev'essere stato: non è detto che a qualcuno ciò non faccia piacere...
Ma adesso, al danno si aggiunge la beffa: nessuno parla della lista, nessuno la conosce, nessuno sa dov'è, nessuno (o quasi) si iscrive, non c'è nessuna 'pubblicità progresso' a diffonderla, lasciando così le imprese commerciali libere di abusare del loro già strabordante privilegio!
Ma qualunque cittadino, adesso, ha il potere di andare su internet, digitare l'indirizzo www.registrodelleopposizioni.it, accedere alla sezione 'abbonati', scegliere la modalità preferita (che, essendo già su internet, presumiamo rimanga quella on-line), cliccare sul link che apre il 'modulo elettronico', inserire il proprio numero di telefono e i propri dati e... ZOT! Magicamente, le società commerciali non potranno più interrompervi nel bel mezzo della vostra pausa prandiale (o del faticato riposo pomeridiano di vostro figlio), senza (quantomeno) correre il rischio di incorrere in sanzioni da parte dell'Autorità del Mercato (e della Privacy?)... E a denunciarli, potreste essere voi.
Sareste davvero capaci di rinunciare a tale gustoso privilegio?
Andate subito ad iscrivervi, ci vuole davvero un minuto...